sabato 30 maggio 2009

I Signori della Truffa



Il campionato e la coppa sono finiti. I tifosi della Stella Rosso ringraziano i giocatori che si radunano a metà campo a prendere i più che meritati applausi dei loro sostenitori. L'amarezza, inutile negarlo, è tanta un campionato perso all'ultima giornata è una beffa difficile da superare psicologicamente. Certo, ci sarebbe da chiedersi perchè? Cosa si è rotto? Chi ha giocato male? Cosa non ha funzionato? Di chi è la colpa? La risposta è semplice: di nessuno. Non vanno cercati colpevoli o scusanti, non si deve puntare il dito su nessun giocatore della squadra dianese, la responsabilità è lì sotto gli occhi di tutti, anzi oggi è anche un film (la cui locandina trovate a lato). Analiziamo con calma e raziocinio ciò che è accaduto. Qualcuno di voi potrebbe pensare che sono voli pindarici di un giornalista di parte, ma pensateci, riflettete un attimo su ciò che stiamo per scrivere e poi giudicate voi stessi, siate sconvolti anche voi dal potere della verità.

Espulsionopoli: il "caso", badate bene solo il "caso", ha voluto che nell'ultima giornata il povero patruno dovesse fare a meno della sua punta di diamante un certo ibrahimovic, ammonito senza motivo alcuno la domenica precedente.Doni e Ledesma, centrocampisti fondamentali nello schema di gioco dello Stella Rosso anche loro "casualmente" squalificati, che si aggiungono ai vari infortunati di lunga durata e che fanno si che il centrocampo della squadra dianese possa schierare solo 3 centrocampisti.

Rigoropoli: Anticipo di sabato, l'Udinese, già in rete con D'agostino (avversario di Luca) ha la possibilità di tirare un rigore, ma al momento ti calciare la massima punizione il povero D'Agostino si deve fare da parte per "oridni superiori" per far tirare il penalty al povero Quagliarella, che ligio al dovere lo calcia in rete. Domenica sera Milan-juve: nel secondo tempo entrata da macellaio piemontese di Legrottaglie sul papero Pato, che reclama il rigore sacrosanto (che avrebbe tirato Kakà avversario di Luca) l'arbitro alza lo sguardo verso gli spalti, Collina scuote la testa e il direttore di gara abbassa lo sguardo e fa continuare misteriosamente il gioco. In sintesi: rigore di D'agostino 3 punti, rigore di Kakà 3 punti + 1 per il gol subito da Buffon. Somma 7 punti e pareggio del Patron di Villanova con scudetto alla Stella Rosso.

Portieropoli: il principe fa di più nella penultima giornata fa espellere Sereni (che giocava contro la Fiorentina) e nell'ultima giornata un presunto infortunio tiene lontano dalla porta il povero Dida che però misteriosamente va in panchina. La Stella Rosso dopo l'infortunio "accidentale" di Abbiati si ritrova senza portieri da schierare. Il corvo di Villanova poi si ripete nella finale di Coppa Italia; l'Atletico Pompeo si ritrova in finale senza portiere:
Doni "accidentalmente" infortunato e Bizzarri e Castellazzi, titolari tutto l'anno, misteriosamente spariti dalla circolazione. C'è chi sostiene di averli visti in Svizzera in uno di quei locali che il nostro sito non cita, ma di cui potrete sicuramente trovare i riferimenti nel Blog della Poderosa.


Questi sono i fatti non le supposizioni, siamo stufi di Case per la Libertà, Popoli della Libertà e Mondi delle Libertà, li abbiamo già conosciuti per altri motivi (tangentopoli, calciopoli) adesso vorremmo solo un pò di lealtà e giustizia.

Vi abbiamo raccontato per tutto l'anno la verità e continueremo a farlo sempre ad ogni prezzo e con ogni mezzo.

Buona estate a tutti.

Il Direttore


lunedì 2 marzo 2009

Vergogna!!!

Ancora una volta defraudati.
Ancora una volta un torto subito.
Ancora una volta un rigore inesistente.
Ancora una volta un'Inter Ladrona.
Ancora una volta i mezzucci hanno vinto.
Ancora una volta i soldi valgono di più dell'onestà.
Ancora una volta l'onestà è schiacciata dalla corruzione.

Da oggi silenzio stampa.

mercoledì 28 gennaio 2009

Adrianoooooooo!

Si sa, la polemica non appartiene alla nostra testata. Mai fino ad oggi si era entrato nel merito dell'operato degli arbitri, quello che però è accaduto domenica scorsa ha dello scadaloso.
Il fatto: nella partita disputata domenica conto l'Atletico Pompeo del Notaio Dianese, che da ora in poi denomineremo "Tyson", accade un fatto increscioso: al 38' del primo tempo il ritrovato Bomber della squadra della Marina rifila un pugnasso al povero Gastaldello che stramazza al suolo; tutti gridano al fallo e invocano l'espulsione del pugile di Rio de Janeiro, ma l'arbitro non vede o fa finta di non vedere. Poco dopo in pieno recupero (probabilmente neanche necessario n.d.r.) il "mister gancio" allenato da Tyson mette a segno una rete che non sarebbe mai avvenuta se l'arbitro avesse fatto la scelta giusta al momento giusto. Esito? Risultato falsato: Adriano prende 10 invece di 4, voto che avrebbe sancito il pareggio tra le due compagini dianesi.
Ora ciò che vi chiediamo è: dove sono i favoreggiamenti arbitrali tante volte tirati fuori, dov'è espulsionopoli, qualcuno di voi vede i "soliti mezzucci" come li definisce il Poderoso Principe comandante del Titanic "Poderosa Primo f.c."?

Ai posteri l'ardua sentenza.

Cordialità il Direttore.



Nella foto: una seduta di allenamento dell'Atletico Pompeo

lunedì 8 dicembre 2008

I CLASSICI DELL'EDITORIA: 11 MINUTI



Non poteva mancare, in un blog votato alla cultura come il nostro, un angolo dedicato ai libri di maggior successo del momento.

Oggi presentiamo, per i classici dell'editoria, la nuova Opera di Luca Immordino il Principe I di Villanova d'Albenga.

Si tratta di un'autobiografia toccante e struggente.

E' la storia di un calciatore, Luca Primo appunto, che narra di una carriera calcistica in declino, dai marroni campi del Pontelungo alla tenera età di 10 anni fino alla colossale figura di merda nel dicembre del 2008.

E proprio questo ultimo capitolo del libro il più struggente, in esso si narra di come lui, dopo essersi autolodato ed esaltato come fa di solito, convinto di essere il più forte, dopo appena 11 minuti di gioco, abbandona il campo in preda a conati di vomito tra le risa dei prensenti che lo compatiscono.

Particolarmente toccante il momento in cui, con la bocca impastata di vomito, gli occhi fuori dalle orbite e completamente sommerso da spicchi di mandarino mezzo mangiucchiato, guarda il suo compagno di squadrea e dice: "come mio fatello, sono come mio fatello".

Siamo sicuri, cari lettori, che rimarrete incollati come saliva fino all'ultima pagine del libro, bramosi e ansiosi di leggere il suo prossimo capolavoro: "11 secondi" in cui si narrano le emozioni del suo ultimo rapporto sessuale.

lunedì 17 novembre 2008

Stella Rosso Primissima: senza Trucchi ne Mascara

Alla fine conta solo il campo. Si fanno sempre tante, troppe chiacchere intorno al mondo del pallone, ne abbiamo esempio ogni giorno davanti alla TV e oggi, come ogni immancabile lunedì di sconfitta, sul blog del Principe I di Villanova, fiumi e fiumi di eresie. Per fortuna siamo in un Paese libero, dove la libertà di stampa è ancora un valore che conta qualcosa ed è ancora un’opportunità per tutti. Se avessimo solo la sfortuna di leggere il blog del principe dell’obiettività di Villanova, staremmo davvero tutti qui a gridare allo scandalo, alla solita ingiustizia italiana, agli arcinoti poteri forti delle lobby. Ma ahimé, la verità è un’altra e lui lo sa. Capitolo rigori, rigore per il Genoa: sacrosanto per tutte le testate sportive, tranne che per la sua; rigore per la Fiorentina: certo ci poteva anche stare, se esistesse il “fallo di copula”, l’unico fallo visto in quell’azione è quello entrato dentro l’ano del centravanti della fiorentina messo appositamente a 90° come testimonia la smorfia di piacere del venduto attaccante viola, nella foto magistralmente inserita dal nostro principe della truffa. Rigore di Kakà? Ininfluente ai nostri conti. O forse da fastidio al nostro amico che vinca anche il Povero Moglie? Capitolo ammonizioni: volete il conteggio? Eccolo: Primo f.c. 4 gialli Stella Rosso: 4 gialli e un rosso (che a casa mia fanno due gialli). Totale: 6 a 4 per me. Tutte ammonizioni ingiuste e immeritate, un’espulsione che non c’era potrei dire.E invece no, non dico niente e riprendo i miei giocatori per i comportamenti scorretti. Non mi lamento degli arbitri ne quando vinco ne quando perdo. Non faccio i conti con i se o con i ma. Li faccio con la gazzetta il lunedì. E i conti dicono primo dopo 12 giornate con 5 punti di vantaggio sulle seconde, 24 punti, 3 meno dell’Inter campione d’Italia. Serve dire altro. Ah si forse serve dire che si è vinto ieri, concedendosi il lusso di tenere il Signor Mascara in panchina (altro giocatore pagato 1), per scelta tecnica. Non si è stravinto è vero, infatti non ci si bulla; si è sofferto in una bella partita calda e maschia, ma non si critica in questa testata due squadre che pareggiano 60,5 a 59,5 (punteggi, entrambi, che avrebbero portato il pareggio anche al noto “Principe 62 punti” che tanto si vanta della sua forza).

Semplicemente si vince, senza trucchi, ne mascara.




Nella foto il nuvo idolo della Stella Rosso

martedì 28 ottobre 2008

Gioco di mano, gioco da villanovano


Si sa la classe e l'eleganza non si imparano, si hanno dalla nascita. Ed è con il dolore nel cuore che ci troviamo ancora una volta a raccontare l'ennesimo episodio di mal costume, di uno dei giocatori della squadra di Luca. Che il Gila non fosse un signore si era capito subito, dopo l'abbandono della sua precedente società, ma che arrivasse a questo punto, noi tutti non ci avremmo creduto. E si che dovrebbe essere un esempio, per i piccoli calciatori del Feudo Dittatoriale di Villanova e forse riflettendoci lo è; è questo che insegna il Principe Luca I alla stirpe: "vincere sempre! anche con disonore, anche barando, in barba a tutte le regole". Purtroppo si sa il mondo è dei furbi.
Per quanto riguarda lo Stella Rosso, alla domanda cosa sta succedendo l'allenatore ha risposto con un secco: "no comment". Giocatori in ritiro e silenzio stampa.



Nella foto il gol di Gilardino tanto criticato

martedì 30 settembre 2008

Nightmare I - Zarate on Villanova


Dicono se lo sogni di notte. Il sudore imperla la fronte, è come se fosse tutto dannatamente reale, lui è li, Il Principe, seduto sul suo divano che fissa la scatola a colori chiamata tv. Poi, un immagine, gli occhi sbarrati, può credere a quello che vede: palla a Zarate dribbling secco si accentra bomba atomica da fuori area. Gol e denuncia da parte della Nato per missile non autorizzato. Ma non demorde, il re dei sotterfugi pensa: "eppure eravamo d'accordo". Poi il cuore ricomincia a battere. Lo scenario è un'altro il campo di Napoli, cross dall'angolo e Denis lasciato inspiegabilemente, o forse no, completamente solo insacca. E' una boccata di ossigeno. La bocca non è più asciutta ora, si rilassa e forse si assopisce chissà. Ed eccolo, di nuovo lui, sguardo spietato dagli undici metri: gol. Non ci può credere, è un incubo, il suo castello di carte crolla, 9 punti di distacco nello scontro diretto, quattro in classifica è la fine di un sogno è il ritorno alla realtà.
Ora Luca I ha paura a chiudere gli occhi.